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I fondamentali del Business Plan e del Piano Economico

Quanto è importante per la tua azienda compilare un business plan?

Che tu sia a capo di un’azienda già avviata o che tu stia entrando adesso nel mondo dell’imprenditoria, il concetto di business plan rimane centrale per entrambe le situazioni appena delineate.

Che l’obiettivo sia, quindi, quello di iniziare o quello di crescere, pianificare le tue attività e averne il controllo è l’azione che devi compiere per avere la certezza di stare andando nella giusta direzione.

Solo grazie ad una pianificazione chiara, una sistematizzazione puntuale delle informazioni riguardanti la tua azienda, è possibile avere le idee chiare sul da farsi e sugli obiettivi da porsi.

Ordine al caos: business plan e piano economico sono la stessa cosa?

Essendo il concetto di business plan piuttosto inflazionato e usato impropriamente come sinonimo di piano economico, cerchiamo di fare chiarezza sulla definizione dei rispettivi termini.

Business plan e piano economico e finanziario non sono la stessa cosa.

Il piano economico è una parte di cui si compone il business plan e quest’ultimo è il risultato finale che si ottiene una volta reperite le informazioni necessarie e analizzati i dati a disposizione.

Il business plan: bussola e biglietto da visita aziendale

Chiarita la differenza tra i due termini, spesso utilizzati in modo generico e fuorviante, procediamo con il definire che cos’è il business plan.

Il business plan è un documento che sintetizza gli obiettivi dell’azienda, le azioni che vengono e verranno messe in atto per il raggiungimento dei traguardi stabiliti.

Un documento che tiene conto dell’analisi del mercato in cui si opera, dei competitor, dei punti di forza e di debolezza del prodotto e servizio che si intende offrire

Non solo, contempla anche informazioni sul personale adoperato e sui mezzi predisposti all’avvio e al mantenimento dell’attività in questione.

Il business plan, però, non è, come spesso viene descritto online, un semplice modello scaricabile e adattabile a qualsivoglia attività.

La sua struttura varia a seconda degli obiettivi.

A seconda che si voglia chiedere un finanziamento, vendere o sponsorizzare la propria attività, la sua forma ed il suo contenuto andranno riadattati.

A seconda dell’obiettivo, infatti, il documento deve essere reso esplicativo delle informazioni più rilevanti a tal fine. 

Proprio come fosse il biglietto da visita, o il curriculum vitae, con il quale la tua azienda fa capolino sul mondo.

Non solo, esso varia anche a seconda della tipologia di attività che si gestisce.

Se stai avviando un’attività che propone un servizio sconosciuto, ad esempio, la sezione dedicata al marketing del tuo business plan avrà una valenza maggiore rispetto ad altre sezioni, perché il servizio sconosciuto va spiegato.

Se ti stai affacciando al mercato con prodotto ben conosciuto che non ha bisogno di ulteriori presentazioni, la parte finanziaria sarà la sezione più corposa del tuo business plan.

Nel secondo caso, infatti, il documento avrà lo scopo di far comprendere quali azioni hai intenzione di mettere in campo per scalare la tua azienda.

In sintesi, il business plan è lo strumento con cui la tua azienda si presenta all’esterno e che aiuta le terze persone interessate a valutare la situazione presente e futura della tua attività, tenendo conto dell’identità aziendale, delle strategie e degli obiettivi generali.

Il piano economico, invece, cos’è?

Tutta la descrizione che abbiamo fatto finora di questo fantomatico documento non si compila certo da sola.

Sono tante le informazioni da tenere presente per avere un prospetto realistico del futuro prossimo della propria attività.

Per predire il futuro abbiamo bisogno di qualche numero.

Il piano economico-finanziario è la parte del business plan che traduce le strategie in numeri e deve tener conto sia dei costi di avvio dell’impresa, che di quelli previsti per la crescita e il mantenimento della stessa.

Il piano economico-finanziario serve, quindi, a verificare la fattibilità economico-finanziaria di della tua azienda.

Grazie a questo prospetto è possibile comprendere se la propria attività è più o meno redditizia nel medio/lungo periodo.

Compilare e periodicamente revisionare il proprio piano economico-finanziario, monitorando i costi fissi e i costi variabili, per esempio, permette di capire quando dobbiamo cambiare fornitore, o di rispondere prontamente alle crisi e ai mutamenti di mercato, operando cambi di strategia e correggendo in anticipo la rotta.

Insomma, potremmo dire che “controllo” è sinonimo di “piano economico-finanziario”.

Non c’è altro modo di monitorare lo stato di salute della propria impresa che averne uno.

Ebbene, per oggi è tutto. 

Noi ci salutiamo fino al prossimo articolo, fino ad allora ti ricordo che è iniziato il percorso per Imprenditori sul Controllo di Gestione, se vuoi saperne di più visita danielechermaz.it/corsi !

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Daniele Chermaz
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